Lezioni apprese dal PO FEAMP 2014-2020 e strategie per il futuro della pesca e dell’acquacoltura

Cosa è emerso dall'appuntamento "Transizione Blu"

Calendar icon  from Friday 11 December 2020 to Friday 11 December 2020
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“Transizione blu” è stato il titolo dell’evento di chiusura del Programma Operativo FEAMP 2014-2020. E se la Ministra Bellanova ha tracciato le linee strategiche di sviluppo del settore, tanti sono stati gli interventi di rilievo ricchi di numeri, dati e pratiche significative. Tutti restituiti con un obiettivo: rendere la pesca e l’acquacoltura strumenti per un modello di sviluppo sostenibile del Paese.

Registrazione integrale dell'evento "Transizione Blu" - 11.12.2020

È citando la strategia europea “Farm to Fork” e declinandola con un forte accento sulla pesca e l’acquacoltura che la Ministra Teresa Bellanova è intervenuta con un video-messaggio all’intervento di chiusura del Programma Operativo FEAMP 2014-2020 “Transizione Blu: lezioni apprese e strategie per il futuro della pesca e dell’acquacoltura”.

Durante la sessione istituzionale di apertura dell’iniziativa, organizzata in formato ibrido e inaugurata dal video di rilascio dei dati sullo stato di attuazione del Programma - secondo cui al 31/10 sono oltre 545 milioni di euro le risorse impegnate e 356 milioni di euro di pagamenti effettuati sulle 6 priorità -, diversi sono stati gli stimoli lanciati dalla Ministra su sollecitazione del moderatore, Gianni Dominici. In particolare, Bellanova ha colto l’occasione per individuare le leve strategiche per far emergere la pesca e l’acquacoltura dalla crisi pandemica, trasformandole in dispositivi per lo sviluppo sostenibile del Paese. Così se il futuro del settore, in linea con l’obiettivo di sviluppo sostenibile 14 dell’Agenda 2030, passa per la Ministra attraverso azioni per una migliore gestione degli oceani e dei mari e interventi per un buono stato ecologico, dalla lotta alla pesca illegale al contrasto ai cambiamenti climatici, particolarmente rilevante è anche la trasformazione digitale. Blockchain, imballaggi intelligenti, raccolta di dati di qualità, sono solo alcune delle tecnologie citate da Bellanova per la transizione del settore, che, ha ricordato la Ministra, va accompagnata da un deciso incremento in termini di inclusione occupazionale di giovani e donne. ≪Nel prossimo ciclo di programmazione - ha spiegato - occorrerà puntare a una nuova figura di imprenditore ittico in grado di coniugare competenze diverse≫. Con l’obiettivo, ha concluso la Ministra, di ≪sviluppare attività complementari per la diversificazione del reddito≫.

Tutti temi, dalla sostenibilità a una nuova capacità imprenditoriale, affrontati anche da Stylianos Mitolidis, Capo Unità della DG Mare con competenze sul Mediterraneo, intervenuto per la Commissione Europea, e da Riccardo Rigillo, DG della Direzione Generale della Pesca Marittima e dell’Acquacoltura del Mipaaf. Così, se per Mitolidis un passaggio chiave per l’impatto del FEAMP sulla Politica Comune della Pesca è stato rappresentato dall’accelerazione impressa al Programma nel 2019, secondo Rigillo gli esiti delle misure sono evidenti soprattutto in termini di innovazione del settore. Per consolidare, però, il percorso di evoluzione serve, secondo il Direttore Generale, un cambiamento di mentalità diffuso tra gli operatori: la figura verso cui tendere è quella dell'imprenditore ittico pienamente consapevole che rispetto dell’ambiente è anche tutela della propria attività economica. A confermarlo sono anche le esperienze maturate in risposta all’emergenza COVID: le più resilienti sono state proprio le pratiche orientate a una maggiore sostenibilità. Per Mitolidis, inoltre, il messaggio per l’Italia si focalizza proprio sulla eco-sostenibilità: il Paese, ha concluso, potrà cogliere l’opportunità di supportare l’economia blu attraverso i molteplici strumenti europei oggi disponibili.

Non solo transizione ecologica e digitale, però. Tra i punti di forza del PO FEAMP 2014-2020 va rilevata anche la partecipazione, resa concreta tramite il CLLD, ossia la strategia di sviluppo partecipativo al centro della prima sessione tematica moderata da Clara Musacchio. Rilevante, in questo ambito, il ruolo di FARNET, la rete europea degli attori locali del CLLD, rappresentata per l’occasione da Margot Van Soetendael con il ruolo di Thematic and Territorial Officer: gli oltre 340 gruppi di azione locale europei, ha spiegato, svolgono un ruolo di ispirazione reciproca attraverso lo scambio di pratiche e soluzioni. Tra gli esempi ricordati, il caso italiano del FLAG Terre di Mare, che in Puglia ha stimolato la vendita diretta del pescato, e il FLAG Gargano con la app Pescamia tramite la quale il consumatore sa da quale barca proviene il prodotto ittico acquistato. Un impatto, quello dei FLAG, ricordato anche da Salvatore Benvenuto, Referente Autorità di Gestione FEAMP per la Priorità IV, secondo cui a quattro anni dalla selezione dei gruppi di azione locale è oggi possibile tirare le somme riconoscendo ai FLAG una capacità di emersione dei bisogni reali delle comunità, di attenzione alla salvaguardia ambientale e di coinvolgimento di giovani e donne nei territori. Competenze per le quali i FLAG sono, nelle parole di Angelo Schillaci, coordinatore della Rete Nazionale, vere e proprie comunità anti-fragili: non solo hanno saputo affrontare la crisi COVID ma tramite le criticità si sono rafforzate aumentando il proprio capitale di fiducia.

Infine, nella sessione conclusiva dedicata alle esperienze e moderata da Marina Bassi, Eleonora Iacovoni, Dirigente PEMAC IV - Programmazione Politiche Nazionali e Attuazione Politiche Europee Strutturali del Mipaaf, ha restituito il quadro in termini di numeri rilevanti: ad oggi sono stati emessi pagamenti pari al 38% della dotazione complessiva del fondo, ha spiegato, un risultato al di sopra degli altri Stati membri e in linea con la media degli altri fondi strutturali. E se la certificazione delle spese prevista nei prossimi giorni sembra confortante rispetto all’obiettivo di raggiungimento del target intermedio, è oggi importante ricordare il valore delle misure anti-COVID messe in campo delle quali la Ministra, ha annunciato Iacovoni, chiederà una proroga per il primo semestre 2021 in occasione del prossimo consiglio Agrifish.

In conclusione, per restituire nella pratica l’effetto FEAMP, sono state presentate le esperienze selezionate in ambito europeo e restituite dai protagonisti operativi e istituzionali. In particolare, Andrea Gambassini, della cooperativa In Quiete, ha raccontato la nascita e lo sviluppo di Molin di Bucchio, sull’Arno, dove sono state recuperate antiche vasche di acquacoltura per l’allevamento di specie ittiche autoctone, mentre Giovanni Maria Guarnieri, della Regione Toscana, ha ricordato i numeri del FEAMP sul territorio: qui ad oggi sono state destinate risorse per il 90% del totale assegnato. Antonino Miccio, Direttore dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno, Napoli, ha illustrato invece i numeri del progetto di raccolta di rifiuti marini Remare: su un'area di quasi 52.000 ettari grazie al coinvolgimento di oltre 390 armi da pesca in 4 mesi di attività sono stati raccolti 19.000 kg di rifiuti, il 60% dei quali composto da plastica. Un risultato possibile grazie alla partecipazione dei pescatori che hanno condotto oltre 11.500 uscite. Il progetto, ha spiegato infine Maria Passari, Dirigente della Regione Campania, è stato possibile grazie a un processo di governance partecipativo dopo il quale l’amministrazione ha deciso di compiere un ulteriore passo nella stessa direzione con un bando multimisura per la gestione sostenibile e verde del ciclo dei rifiuti marino.

A caratterizzare l’evento i video dedicati al contest fotografico #ilmaresiamonoi, con il lancio dell’allestimento digitale della mostra sul sito del PO FEAMP, e la video-performance di sand art realizzata da Nadia Ischia per il racconto dei principi cardine del FEAMP. Tutti pilastri ideali restituiti anche nelle parole chiave raccolte nel corso dell’iniziativa dagli interventi e dalla partecipazione del pubblico online: inclusione, fiducia, interazione, sostenibilità, transizione ecologica e digitale.

Non solo attuazione e lezioni. Così l’evento “Transizione blu” ha voluto raccogliere gli stimoli per il futuro prossimo del PO FEAMP.

Dicono dell'evento - Rassegna Stampa


L'iniziativa è stata realizzata nell'ambito delle attività di informazione e comunicazione del Programma Operativo FEAMP 2014-2020 ai sensi del Regolamento (UE) n. 508/2014

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