Monday 24 August 2020
Come garantire una blue recovery economica ed equa, rigenerativa e sostenibile? L'UNCTAD (Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo) ha recentemente identificato i pilastri dell’approccio da seguire, in termini di resilienza e sviluppo inclusivi: crescita economica, conservazione e uso sostenibile dell'oceano, sviluppo sociale inclusivo, scienza e innovazione, nonché una sana governance degli oceani.
La Blue Economy è chiamata a trarre valore dall'oceano, dai mari e dalle aree costiere, proteggendo allo stesso tempo la salute dell'ecosistema oceanico e consentendone un uso sostenibile. A questo proposito, secondo l’UNCTAD sarà importante diversificare i processi verso attività economiche che abbiano un impatto minore sugli ecosistemi, sostenendo al contempo i mezzi di sussistenza e stimolando la creazione di posti di lavoro. Nuove aree di opportunità includono la bio-prospezione marina, lo studio globale dell’ambiente marino, l'acquacoltura sostenibile, l'energia rinnovabile, il trasporto a basse emissioni di carbonio, la finanza blu, così come l'ecoturismo e il carbonio blu.
È possibile combinare la produzione dall'oceano proteggendo nello stesso tempo il suo valore economico, sociale e ambientale per il futuro. I paesi costieri devono dare la priorità alle risorse e agli ecosistemi oceanici, marini e costieri nelle loro strategie di commercio, ambiente e cambiamento climatico, nonché nelle loro azioni per promuovere lo sviluppo sostenibile.
In questo senso, la regolamentazione sarà di primaria importanza per la sicurezza alimentare e per garantire che la raccolta e il commercio delle risorse marine siano trasparenti, tracciabili, certificati, sostenibili e sicuri, per soddisfare la crescente necessità dei consumatori di prodotti e servizi provenienti da fonti sostenibili.
Intervento completo su https://unctad.org/en/Pages/Home.aspx
