Investimenti in sostenibilità e innovazione

La ricetta della nautica barese per il futuro dell’economia del mare

Icona calendario  Giovedì 25 Giugno 2020

Arrivano da Bari in controtendenza segnali di ripresa a seguito dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Un’economia del mare in prima linea in chiave di sostenibilità e innovazione per lo sguardo al futuro.

A livello nazionale, l’economia basta sull’attività in mare conta circa 199 mila imprese e circa 850 mila occupati, e nonostante il periodo complesso appena trascorso non sembra subire grosse flessioni soprattutto nel barese, in cui da tempo (già dal 2016) Massimo Labruna, imprenditore monopolitano e referente Confindustria Bari-BT, ha compreso come il settore risulti trasversale e funzionale a molteplici servizi della filiera ittica, turistica e dei cantieri navali.

Tre parole-chiave per reggere il momento di crisi e ripartire con cognizione, secondo Labruna: coordinamento e collaborazione tra settori anche differenti per scoprire nuove opportunità di crescita e sviluppo; semplificazione amministrativa; emissioni zero in default sulle politiche marine future.

Ciò è tanto vero se si considera il ruolo pivotale del cantiere nautico per la salvaguardia delle coste e dei fondali marini. Montare motori ibridi diesel-elettrici su scafi che navigano sul parco dell’Asinara, oppure nelle lagune veneziane, possono davvero fare la differenza tra rispettare e tutelare l’ambiente e ferirlo.

Il passaggio da fare non passa e non passerà, quindi, dalla sola green economy anche nel settore dell’economia marina, ma necessariamente da un approccio blue finding di continua ricerca di innovazione.

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