Pescaturismo tutto al femminile nello Stretto di Messina

L'intervista alle sorelle Antonella e Giusy Donato

Icona calendario  Venerdì 22 Maggio 2020

Due sorelle, Antonella e Giusy Donato, con la loro cooperativa I Mancuso, portano avanti l’attività del nonno nello Stretto di Messina e si dividono tra pesca artigianale e pescaturismo. Tra tradizione e innovazione, le sorelle traghettano il turista in un’esperienza da “toccare con mano”. Ne abbiamo parlato con loro.

Feluche per la pesca di pesce spada e tonno, tremaglio per preservare il prodotto integro, cucina a bordo per condividere i segreti della tradizione siciliana. Sono solo alcuni degli elementi che compongono le attività della cooperativa tutta al femminile “I Mancuso”, nel siciliano, che, oltre a dimostrare come l’attività di pesca non abbia limiti di genere, si prefigge l’obiettivo di potenziare conoscenza e consapevolezza dei turisti sul prodotto ittico e le sue proprietà, come vorrebbe nonno Marco. «Ha sempre fatto il pescatore. Ha cominciato a 8 anni e non ha smesso per 80 con la sua impresa ittica – racconta Antonella parlando di Marco – e anche da piccolo ha sempre alternato l’attività di pesca con la scuola, come se fosse una formazione necessaria fin da subito». È una lezione che le sorelle Donato hanno appreso, tanto che prima di avviare l’attività in cooperativa, hanno seguito per qualche tempo i passi del nonno e degli zii, imparando la cultura del prodotto ittico locale e cosa volesse dire vivere la pesca in un ambiente di famiglia.

L’attaccamento alla tradizione non ha impedito loro di ricercare continua innovazione, e proporsi con un’ulteriore attività di valorizzazione del territorio e del pescato: il pescaturismo. «È stato il momento di consacrazione e incontro tra tradizione e innovazione, di collaborazione generazionale – continua Antonella -. Volevamo uscire in mare per pescare, e ancora di più volevamo far provare la stessa emozione a chi non facesse lo stesso nostro lavoro, dimostrando la passione che c’è dietro ogni pescato. Con le prime occasioni di uscita, il nonno guardava i turisti come se stesse viaggiando attraverso i loro occhi».

Così nasce per le sorelle Donato l’attività di pescaturismo, con l’obiettivo di raccontare un mestiere facendone impresa e comunità. Le attività di pescaturismo non sono troppo diverse dall’attività canonica di uscita in mare per la pesca, con un valore aggiunto che risiede nella partecipazione all’atto di pesca dei turisti, che diventano più consapevoli e rispettosi del prodotto ittico. «L’obiettivo che vogliamo raggiungere – conclude Antonella – è di diffondere l’iniziativa così che anche la consapevolezza sul consumo del pesce si innovi. Siamo abituati ad acquistare e cucinare prodotti che riconosciamo genericamente affidabili e pregiati, non sapendo che nei nostri mari abbiamo svariate specie di pesce azzurro ottimo che sfortunatamente reputiamo di seconda categoria. Così, abbiamo cominciato anche a cucinare insieme ai nostri partecipanti, insegnando loro ricette culinarie»

Sebbene l’emergenza sanitaria abbia rallentato l’attività di pescaturismo delle sorelle, le uscite in mare non sono mancate, e guardano già al futuro organizzando le loro care feluche per tornare in piena sicurezza ad esplorare il mare con gli avventori.

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